Quello stato in cui le funzioni mentali s’arrestano grazie alla pratica della disciplina interiore, quello in cui egli, con il Sé contemplando il Sé, solo nel Sé si appaga;
Quello stato nel quale egli conosce la felicità infinita che trascende i sensi e si può cogliere solo con l’intelletto, dimorando nel quale più non s’allontana dalla realtà;
Quello stato, conquistato il quale non pensa che possa esistere altra conquista più grande, e dimorando nel quale non ne è distolto neppure da un grave dolore:
SAPPIA CHE QUELLO STATO SI CHIAMA YOGA ED E’ LO SCIOGLIMENTO DELL’UNIONE CON LA SOFFERENZA;
QUESTO YOGA DEV’ESSERE PRATICATO CON FERMA DECISIONE E CON ANIMO IMPERTURBABILE.
( Bhagavad-Gita , 6, 20-23)