Durante la pratica spesso ci forziamo per raggiungere la posizione perfetta che aderisca ai nostri canoni estetici, ma dimentichiamo che quando arriva il desiderio di perfezione, l’unico standard che dobbiamo seguire è quello di essere pienamente noi stessi, lasciando che la posizione seppure “imperfetta” , sia quella giusta per noi, nel rispetto dei nostri limiti.
Ogni volta che stabiliamo modelli esterni o astratti e ci costringiamo a seguirli, distruggiamo noi stessi, dirigendoci verso la strada della disintegrazione, che è esattamente l’opposto della via yogica.